Recensioni

"La Manzini è una pianista eccezionale, che all'occorrenza suona anche l'organo e il cembalo.
Non credo che esista oggi un altro pianista che come Laura sappia da un momento all'altro adattarsi a tutti i generi di musica, con una facilità e una tecnica eccezionali. Ha una sicurezza e un aplomb totali"
(intervista a S. Accardo su Compact disc classics)

"Nei 24 Preludi op.28 di Chopin ogni momento è stato convincente.
Qui la musica si è liberata da ogni catena, dirompendo ed esultando con inaudita potenza, con il risultato di un'interpretazione emozionante e grandiosa"
(Kieler Nachtrichten, Kiel)

"Straordianaria la sua capacità di fondere la nitidezza dell'eloquio musicale al temperamento, la naturalezza al dinamismo.
E' difatti interprete assai matura e capace di universi sonori sfaccettati"
(Il Tempo, Roma)

"Dotata di un forte equilibrio tra muscoli, cervello e sentimento"
(Giornale del Popolo, Lugano)

"Ad una superba tecnica, senza virtuosismi esteriori, ha corrisposto una facilità notevole nell'esecuzione musicale con un'interpretazione ricca di sfumature"
(Nordsee-Zeitung,Bremhen)

"La pianista Manzini è un vero faro nel dettare tempi, impostazioni e taglio espressivo, con sonorità spesso generose ed intense. Un fatto in parte insito nella scrittura dello spartito, ma dettato anche dalla temperie decisa, vibrante e appassionata del suo approccio"
(B. Zappa - Eco di Bergamo)

"Da dieci anni protagonista di concorsi e concerti, la pianista Laura Manzini ha tenuto un entusiasmante e raffinato concerto"
(Il Tempo, Roma)

"Sottilmente inquietanti nell’imprendibile trio numero due di Shostakovich, fra oasi liriche, strappate e pizzicati e innumerevoli sonorità diverse del pianoforte, […] appassionatamente soavi nel toccante trio numero due di Schumann, […] le ragazze dell’Estrio […] firmano un disco esemplare e intensissimo. Saldezza e fantasia, cultura e istinto, nella bellezza del suono, anzi nelle diverse bellezze del suono, che la registrazione trasmette ricco e presente.”
(Lorenzo Arruga, Il Giornale)

"Il giovane eccezionale trio ha sfoggiato tecnica straordinaria e perfetto affiatamento sin dalle prime note [...] Gorna , Radic e Manzini sono musiciste di grande carattere [...] Il risultato è ad alto impatto emotivo..." ”
(Alberto Rochira, Il Piccolo)

"...Mettete il violino di Laura Gorna, il violoncello di Cecilia Radic e il pianoforte di Laura Manzini al centro della croce del Duomo, lasciatevi prendere dall'energia vitale delle loro mani e infine cominciate a osservare attorno a voi la poesia di pietra del Romanico. Che intonino le impervie sublimità di Shostakovich o la morbida sensualità di Piazzolla; che si lascino guidare dalla classe jazz di Chick Corea o dalla sinestesia dionisiaca di Ravel, le tre straordinarie musiciste, come tre maghe Circe, ci trasformano, ci accompagnano in aree di ascolto celesti e pure così terrene, corporali, mediterranee, vive e vitali..."
(Corriere Adriatico)

"La lieta sorpresa della serata è stata comunque rappresentata dalla giovanissima e bravissima pianista Laura Manzini, che ha accompagnato Accardo con un tocco squisito ed una rara sensibilità"
(Il Lavoro, Genova)

"Il concerto ha avuto anche il pregio di portare alla ribalta al fianco di Accardo, una giovane ma valorosa pianista come Laura Manzini, puntuale compagna, intelligente e raffinata, comunque musicalissima. Sicché il duo è parso davvero esemplare"
(Il Tempo,Roma)